IL CASO ESTERMANN

“Non troverai mai la verità, se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspettavi di trovare.” Eraclito

Tiziana Arnone
2 min readOct 27, 2022
Il caso Estermann (Giovanni Franci): Date e biglietti | Teatro.it

“Che cos’è la verità?” La voce stupefatta di Pilato davanti a un Cristo silente oramai, che non ha bisogno di rispondere. Che è lui la verità. Il volto di un Cristo sbeffeggiato dalla giustizia degli uomini che ordisce trame oscure, tra le mani corrotte di uomini di chiesa e non, perché gli Ave Maria tutto non possono proprio reggere.

Ecco, mentre le luci si spegnevano al teatro Off Off e gli spettatori guadagnavano l’uscita, questa immagine è risuonata, potente, per affermare e trattenere il senso ultimo del CASO ESTERMAN., l’ultima opera portata in scena dalla mano attenta, accorta, puntuta, umana e immaginifica di Giovanni Franci.

E ancora. Ho vissuto, per un’ora e mezza densa e dissetante, l’essenzialità di un impianto scenografico che non ammetteva drappi o livree. Perché la verità, anche quella che si cerca di insabbiare, ha una voce tutta inequivoca che si nutre di sé stessa.

Ho trattenuto il colore del blu e del giallo, a simboleggiare le cose di lassù e le cose di quaggiù perché il Caso Estermann attinge dalla realtà di un fatto di sangue che si consuma la sera del 4 maggio del 1998 nella selva oscura dei palazzi vaticani e che vede la fine di tre vite: quella del neocomandante delle Guardie Svizzere, Alois Estermann, appunto, di sua moglie Gladys Meza Romero e quella del vice caporale Cédric Tornay.

Ho ascoltato il dolore di una madre che cerca verità e giustizia per suo figlio, Cédric, appunto, assassino e sucida, secondo il canone della certezza morale, divulgato come versione ufficiale, fin da subito. Ho ascoltato la voce di una donna che ripercorre con assoluta lucidità tutte le tappe di un viaggio destinato a chiudersi nel silenzio di una verità oltremodo taciuta.

E poi c’è stato lo scoppio dell’applauso finale, lungo, liberatorio. Abbiamo ringraziato la bravura, la grazia e la precisione degli attori, tutti a fuoco, tutti dentro al personaggio. Abbiamo applaudito di vero cuore, Laura Lattuada, Alberto Melone, Riccardo Pieretti.

Infine, ci siamo alzati. Gli ultimi fotogrammi testimoniano di un volto felice, sorridente. È quello di Cédric.

Andate a vedere questo spettacolo, che rimane in cartello fino al 30 ottobre. Non perdete l’occasione di continuare a sperare, che la lotta per la verità deve rimanere accesa nei cuori e nelle coscienze di tutti, perché quando si finisce di parlare attorno a qualcosa è come se non fosse mai esistita.

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Written by Tiziana Arnone

“I write what I couldn’t tell anyone”. writer. poet, observer. Relationship. Parenting. Personal Growth. Enchanted with life. Thin Skin/amazon.com

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